Un luogo di silenzio, fede e vedute mozzafiato

A 1480 metri di altitudine, sospesa tra cielo e monti, sorge una piccola edicola votiva che veglia silenziosamente sulla frazione di Pintura di Bolognola, l’unica del comune di Bolognola.

Da questo punto privilegiato si apre una vista a 360 gradi, che abbraccia l’intero territorio: da qui lo sguardo si perde tra le cime del Parco dei Monti Sibillini, il borgo di Bolognola e le piste della stazione sciistica Bolognolaski, incastonata tra i boschi.

L’edicola si raggiunge percorrendo un sentiero ad anello immerso nella natura, tra faggi, ruscelli e panorami che si trasformano a ogni passo. Fino al 1983, la struttura era modesta e priva di corrente elettrica, ma oggi è un piccolo punto di riferimento spirituale, dove molti escursionisti si soffermano per una preghiera, un pensiero o semplicemente per godere della quiete.

Un luogo che unisce la spiritualità alla meraviglia del paesaggio, dove la montagna si fa custode della memoria e del sacro.

IN QUESTO LUOGO VIVI L’ESPERIENZA DELLA VISTA

Basta fermarsi, guardarsi intorno e lasciarsi avvolgere dalla meraviglia.

Posizionati con le spalle rivolte alla piccola edicola votiva: davanti a te si apre il panorama del Monte Valvassetto, e ruotando lentamente in senso orario potrai scorgere il Monte Conero, tutta la costa Adriatica, Recanati, Loreto, Civitanova, Fermo…
Alle spalle si ergono maestosi Pizzo Tre Vescovi, Monte Fargno con il suo rifugio, e Monte Regina.
Abbassando lo sguardo lungo la valle del Fiastrone, vedrai Bolognola dall’alto, con il suo inconfondibile campanile bianco, e poco sopra, i suggestivi Piani di Ragnolo.

Un girotondo esplosivo di colori:
il verde delle colline
il bianco delle vette sibilline
l’azzurro del mare
il blu intenso del cielo

A 1480 metri di altitudine, la Madonnina della Pintura, ricostruita nel 1983 dalla famiglia Barberini, è il simbolo della frazione e molto amata dalla comunità.
Durante le forti scosse sismiche del 2016 la sua luce si spense per qualche giorno… e secondo la leggenda, con la sua riaccensione cessarono le scosse più forti, lasciando spazio a quelle di assestamento.

Ogni 8 dicembre, il versante della montagna si illumina con “Pinturicchio”, l’albero di Natale più alto delle Marche: un segno luminoso di speranza e resilienza, che brilla tra i monti Sibillini.